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L'importanza di J. Martí è testimoniata dall'imponente bibliografia che si è andata accumulando intorno alla sua opera politica e letteraria, immensa in prosa, più ridotta in verso e che raggiunge già i 70 volumi nelle Obras Completas pubblicate da Gonzalo de Quesada a La Habana, dal 1936 ad oggi, ancora suscettibili di ulteriori aggiunte. Per gli studi più recenti intorno a J. Martí, si veda la bibliografia indicata da A. M. Escudero nel cap. VI del suo Prólogo a José Martí: Páginas Escogidas, Buenos Aires, 1953, pp. 38-41. Tra gli studi italiani recenti si vedano quelli di Q. Franchella, La poesia di J. Martí, in «Annali del Corso di Lingue e Letterature Straniere», Università di Bari, Vol. II, 1954, e José Martí, l'uomo d'azione e di pensiero, Parma-Roma, 1955. Tra gli studi sudamericani citeremo ancora quello di G. Arciniegas, José Martí, in América mágica, op. cit.

 

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F. Lizaso, Martí místico del deber, Buenos Aires, 1940.

 

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F. De Onís (op. cit., p. 35) afferma che in prosa e in poesia Martí fu un romantico totale, pieno di fede negli ideali umani del secolo in cui visse, lontano da ogni forma di pessimismo e di decadenza, e fonda la validità della sua poesia sul classicismo e il popolarismo ispanico e su una vasta cultura moderna, particolarmente inglese e americana. In questo senso l'Onís vede in Martí un premodernista, e afferma valida la sua modernità per finalità più ampie di quelle degli stessi modernisti, finalità che interpretiamo di più ampia ed universale cultura, assolutamente lontane da velleità estetizzanti.

 

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J. Martí scrisse dei suoi versi: «Tajos son de mis propias entrañas, mis guerreros. Ninguno me ha salido recalentado, artificioso, recompuesto de la mente, sino como las lágrimas salen de los ojos y la sangre sale a borbotones de la herida. No zurcí de éste y aquél, sino sajé de mí mismo. Van escritos, no con tinta de academia, sino en mi propia sangre [...] Amo las sonoridades difíciles y la sinceridad, aunque pueda parecer brutal». (Prólogo a Versos libres, pubbl. postumo nel 1913, ma del 1878-82. Ismaelillo fu pubblicato a New York, nel 1882).

 

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Protagonista de La niña de Guatemala è la guatemalteca María García Granados, conosciuta dal poeta durante la permanenza in quella nazione, e che sembra morisse di dolore nell'apprendere che Martí si era sposato con Carmen Zayas Bazán, deludendo la sua attesa. Martí aveva già cantato Maria in varie quartine nel 1877, interessanti più che per il valore intrinseco per gli elementi modernisti che presentano e che ribadiscono i contatti che il poeta ebbe con la letteratura nuova, particolarmente visibili nell'aggettivazione abbondante, nell'esotismo di certi paragoni, nel ricordo di atmosfere rare, l'Arabia, l'Egitto, le palme, il cigno. Elementi modernisti, che si presentano in un'interssante unione con elementi del più brillante barocchismo.

 

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Versos sencillos, XXXIX.

 

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E. Polidori afferma che i versi di Martí «hanno tono oratorio e son pieni di violenza, di ribellione, di tumulto...» (Cfr.: Introduzione allo studio del Modernismo letterario ibero-americano, Milano, 1953, p. 51).

 

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F. Meregalli (Cfr.: Gli Iniziatori del Modernismo, Milano, s. a., pp. 79-80) sostiene l'esclusione di Díaz Mirón e di José Martí dal gruppo degli «Iniziatori» (Casal, Silva, Nájera) per i sentimenti civili che essi esprimono. Mi sembra però opportuno valorizzare gli elementi modernisti che questi poeti presentano, anche se la loro lirica resta sostanzialmente sospesa tra il vecchio e il nuovo. Inoltre, i sentimenti civili che essi esprimono sono rivelatori, secondo l'Onís, della crisi spirituale dalla quale sorge il modernismo.

 

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A. Capdevila, Rubén Darío, un bardo rey, Buenos Aires, 1946, pp. 49-54.

 

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F. Onís, Antología..., op. cit., p. 55.

Per reazione postmodernista l'Onís intende «una reacción conservadora, en primer lugar, del modernismo mismo, que se hace habitual y retórico como toda revolución literaria triunfante, y restauradora de todo lo que en el ardor de la lucha la naciente revolución negó». Vi è poca possibilità per l'originalità individuale creatrice; il poeta si dedica alla perfezione del dettaglio, alla delicatezza dei toni, al raccoglimento interiore, a una difficile semplicità, a una nudità prosaica, all'ironia e all'umorismo per raggiungere originalità. Si hanno poeti minori, ma di valore insostituibile. (Cfr. op. cit., pp. XVIII-XIX della Introducción).

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