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41

Infatti muore il 15 Novembre 1544.

 

42

Cfr. Theatro del hombre, Madrid 1652; Problemas de filosofia natural, Madrid 1652; Errores celebrados, Madrid, 1653; El día de fiesta por la mañana, Madrid 1654.

 

43

Per esempio nella Parte VII de Comedias Nuevas Escogidas, Madrid 1654 appare La mujer contra el consejo in collaborazione con Matos e Martínez de Meneses; e nella Parte IX de Comedias Nuevas Escogidas, Madrid 1657 si pubblica El Rey don Enrique el enfermo, in collaborazione con Martínez, Rosete, Villaviciosa, Cáncer e Moreto.

 

44

HERZOG, Introduzione alla cit. ed. del Rey don Sebastián, pp. 9-10.

 

45

Di questo licenciado Francisco Rojas di Madrid, che frequentemente è stato confuso con Don Francisco Rojas Zorrilla, nato a Toledo, ci parla E. COTARELO Y MORI, Don Francisco de Rojas Zorrilla. Noticias biográficas y bibliográficas, Madrid 1911, pp. 273-275; con alcuni errori relativi all'attribuzione dell'auto Ascension de Cristo [Ms. Res. 63 della Biblioteca Nacional di Madrid], che è autografo del licenciado Rojas e non di Valdivielso.

Più recentemente J. de ENTRAMBASAGUAS, Una nueva comedia de Lope de Vega sobre Santa Teresa de Jesús. Estudio bibliográfico, in «Revista de Literatura», XXV, n.º 49-50, 1964, pp. 8-9, ripete le informazioni del Cotarelo, e la erronea attribuzione della Ascension de Cristo a Valdivielso.

Dalle indicazioni apposte agli autografi che possediamo possiamo dedurre la data di nascita del licenciado Rojas: i primi mesi del 1590. Ci rimangono le sue seguenti opere, tutte manoscritte: Comedia de Nuestra Señora de la Novena [Biblioteca Nacional di Madrid 15028], scritta nel 1641, quando egli era cappellano dell'Hospital General; Auto nuebo de la purificación de Nuestra Señora y presente de su hijo benditísimo al templo [Biblioteca Palatina di Parma, CC * III 28041, vol. 3]; Comedia nueba intitulada la Huida a Egipto [Parma, CC * IV 28033, vol. LXXV]; Comedia del martirio de Santa Lucía [Nacional 14985].

 

46

Dopo il titolo dice infatti: «es de matias mar- / tinez librero». Per questo Matías Martínez furono fatti vari altri manoscritti, como quello de Los hijos de Marta del Rosario di Lope, oggi a Parma, rassegnato da A. RESTORI, Una collezione di commedie di Lope de Vega Carpio, CC. V. 28032 della Palatina Parmense, Livorno 1891, p. 26: una nota quivi apposta dice «en 16 de sept.bre para Matias Martinez». E si noti che anche in questi ms. appaiono le correzioni del licenciado Francisco Rojas.

Ricorderò a titolo di curiosità che altri ms. a Parma o a Madrid appaiono fatti o firmati da J. Martínez de Mora, ma non so quali relazioni possano intercorrere tra questi, addetto al teatro del Prado, e il Matías Martínez libraio di cui sopra: per i ms. di Martínez de Mora vedi RESTORI, Una collezione di... Lope, pp. 21, 22, 24, 25, 28, 34; per un ms. alla Nacional di Madrid vedi M. G. PROFETI, Il manoscritto autografo del «Caballero del Febo», in «Miscellanea di Studi ispanici», Pisa 1966, p. 256.

 

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HERZOG, Introduzione alla cit. ed. del Rey Don Sebastián, p. 10. Una volta rivelatasi inconsistente questa datazione, ripropongo quella, molto più tarda, che io avanzai sulla base di un passaggio della stampa dello Schaeffer: cfr. Note critiche sull'opera di Vélez de Guevara, cit., pp. 161-162. Si noti, sempre in merito alla data, che lo stesso Herzog segnala, p. 13, come la commedia termini con una scena analoga quella della Serrana de la Vera; e questa commedia, come si sa ed ha recentemente riaffermato Rodríguez Cepeda, è del 1613. Dato il successo che ebbe la Serrana, alcune delle sue situazioni vennero da Vélez ripetute nella Montañesa de Asturias e nell'Amor en vizcaíno (vedi le mie relative introduzioni): niente di più probabile, quindi, che l'autore riproponesse questo finale nel suo Don Sebastián. Per altra via ci troviamo sempre a una data posteriore al 1607.

 

48

RESTORI, Una collezione di... Lope, cit., p. 16.

 

49

Introducción a Los hijos de la Barbuda, ed. cit., pp. 22-24.

 

50

PASQUALI, Storia della tradizione e crìtica del testo, cit., p. 125.