121
Op. cit., p. 314.
122
Rom., Disc., p. 53.
123
Ibid., p. LIV D. respinge l'origine araba del metro della romanza, sostenuta dallo Schlegel e dal Conde (v. ibid., nota 15).
124
Breves frases a la memoria del Excmo Sr. Don Agustín Durán, cit., p. 585.
125
Rom. Disc., p. LXI.
126
Ibid., p. LXI sg.
127
Rom., Pról. (Apéndice), p. XXXIX sg.
128
Rom. Disc., p. LXII. Non meno sterili riuscirono, secondo D., certi poeti dotti, come Sepúlveda, che pretesero di riprendere gli schemi della poesia popolare, senza esser capaci di assimilarne lo spirito (ibidem). Non diversamente Alcalá Galiano, che forse rielabora l'idea di D., definisce l'opera di questi classicisti grandiosa, ma uniforme e ingegnosa più che profonda (Pról. al Moro Exp., cit., p. XI).
129
Ibid., p. LX.
130
Ibid., p. LXI.