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Un enigma bibliografico: la «Parte VI de Comedias Nuevas Escogidas»

Maria Grazia Profeti





Raccolta sospettabile per i suoi caratteri esterni e per il luogo di stampa, eccentrico rispetto alla generalità della collezione, la Parte VI de Comedias Nuevas Escogidas non pare aver richiamato in maniera particolare l'attenzione degli antichi descrittori, configurandosi come uno dei tanti casi dubbi od incerti nel mare magnum della bibliografia teatrale del secolo XVII.

Il La Barrera, nello stilare il suo catalogo, divenuto luogo di partenza per qualsiasi studio sul teatro del Siglo de Oro, dava come volume base della collezione una Parte VI di Madrid 1654, desumendo la informazione da Schack1 , e considerava ristampa di questa una Parte VI di Zaragoza dello stesso anno, contenente le medesime commedie2 ; mentre tomo variante sarebbe la Parte VI di Zaragoza 16533. Infine notava la presenza di una Dudosa Parte VI di Madrid 16494.

Più recentemente il Cotarelo nel suo Catálogo delle Nuevas Escogidas avanzava delle riserve circa la stampa di Madrid, irreperibile e documentata solo da Schack; descriveva poi, con qualche inesattezza, i due volumi di Zaragoza5, anche se è lecito dubitare che egli abbia mai visto la prima edizione del 1653; ed a questo proposito si ricordi che lo stesso Simón Díaz registra solo le due stampe saragozzane, non fornendo per di più alcun esemplare di quella del 16536. Informazioni parziali o ipotetiche di questo tipo non vanno troppo duramente rimproverate al più autorevole repertorio bibliografico spagnolo: esse costituiscono una prassi quasi costante in relazione al complesso panorama della editoria teatrale del secolo XVII, che tuttora aspetta una definitiva sistemazione, derivando da una serie di notizie approssimative ed inesatte fornite dai più antichi descrittori7.

Il Restori per primo tentò una soluzione di questo indovinello tipografico, procurando di mettere ordine tra le quattro edizioni registrate dalla tradizione: innanzi tutto egli elimina dal novero la Dudosa Parte VI, poi suppone che la prima raccolta del 1653 «rappresenta un curioso tentativo fatto a Saragozza per togliere la mano a Madrid nella prosecuzione della collezione NE»; che nell'anno successivo a Madrid abbia visto la luce la legittima Parte VI, oggi irreperibile, e che gli editori di Zaragoza si siano affrettati a fare «onorevole ammenda», riproponendo questa raccolta secondo la fisionomia voluta nella capitale8. Ma anche il Restori non conosceva la stampa del 1653, limitandosi alla acuta ed accurata descrizione della seconda edizione, sulla base dell'esemplare della Biblioteca Nazionale di Firenze.

È forse possibile oggi tentare un riepilogo dell'intricata questione, avanzando alcune ipotesi derivate dallo studio delle copie rintracciabili. Eccone le descrizioni (un asterisco distingue gli esemplari direttamente consultati):

Parte VI de Comedias Nuevas Escogidas, Zaragoza, Herederos de P. Lanaja y Lamarca, 1653.

SEXTA / PARTE / DE / COMEDIAS / ESCOGIDAS, / DE LOS MEJORES / INGENIOS / DE / ESPAÑA. / [due foglioline] / CON licencia, / _____ / En Zaragoça, Por los herederos de Pedro / Lanaja y Lamarca, Impressores del / Reyno de Aragon, y de la Vniver- / sidad, Año 1653. [frontespizio incorniciato da un filetto di foglioline]

[Contiene: a f. [l]v: in bianco] - [a f. [2]r n.n.n.s.:] TITVLO DE LAS CO- / medias ove se contienen / en este Libro. / MIrad à quien alabais. De Lope de Ve- / ga Carpio. / El Angel de la Guarda. De D. Pedro Cal- / deron. / El Capitan Belisario. De Lope de Vega. / El Diablo Predicador. De Luis de Velmõte. / Los Principes de la Iglesia. De D. Christoual / de Monroy./ Dineros son calidad. De Lope de Vega. / El juram"e"to ante Dios. De Iacinto Cordero. / Las mocedades de Bernardo del Carpio. De / Lope de Vega. / Los Encantos de Medea. De Roxas. / El satisfazer callãdo, y Princesa de los Mõ- tes. De Lope de Vega. / Don Domingo de Don Blas. De Iuan Ruiz / de Alarcon./ Vengarse con fuego, y agua. De Don Pedro / Calderón. - [a f. [2]v: in bianco] - [al f. successivo: iniziano le commedie].

Descrizione esterna: in 4.°; 2 ff. preliminari n.n.n.s.; ogni commedia, n.n., presenta segnature indipendenti. Letterine di rimando assenti tra commedia e commedia.

Osservazioni: Si tratta di una raccolta di sueltas, cui furono aggiunti due sospetti ff. preliminari.

Esemplari: * Österreichische Nationalbibliothek di Vienna [ + 38. V.10(6); in buono stato di conservazione, legatura ottocentesca, mm. 202 X 138].

Parte VI de Comedias Nuevas Escogidas, Zaragoza, Herederos de P. Lana ja, 1654.

SEXTA / PARTE / DE / COMEDIAS / NVEVAS / ESCOGIDAS / DE LOS MEJORES / INGENIOS. / [stemma] / Con licencia, En Zaragoza, Por los Herederos de Pedro / Lanaja, Impressores del Reyno de Aragón, / Año de 1654. / A costa de Roberto Duport, Mercader de Libros.

[Contiene: a f. [l]v: in bianco] - [a f. [2]r n.n.n.s.:] TITVLOS DE LAS / Comedias deste Libro. / No ay ser Padre, siendo Rey. De don Francisco de Rojas. / Cada qual à su negocio.De don Geronimo de Cuellar. / El Burlador de Sevilla. Del Maestro Tirso de Molina. / Progne, y Filomena. De don Francisco de Rojas. / Los Trabajos de Iob. Del Doctor Felipe Godinez. / Obligados, y Ofendidos. De don Francisco de Rojas. / El Esclavo del Demonio. Del Doctor Mirademescua. / El Mártir de Portugal. De don Francisco de Rojas. / La Vanda, y la Flor. De don Pedro Calderón. / A vn tiempo, Rey, y Vassallo. De tres Ingenios. / El Pleyto del Demonio con la Virgen. De tres Ingenios. / El gran Duque de Florencia. De don Diego Ximenez / de Anciso. - [a f. [2]v: Aprobación...] Zaragoza en 6 de Enero/ de 1654. / Fr. Bartolomé Foyas. / DAmos licencia para que se imprima. En Zaragoza a / 4. de Febrero de 1654. años. / D. Sala Off. / COncediose licencia a Roberto Duport, Librero do- / miciliado en la presente Ciudad de Zaragoza, para / imprimir este Libro de Comedias, segun estilo desta / Real Audiencia deste Reyno. Dat. en Zaragoza en 8. de Fe- / brero de 1654. años. [...] - [al f. successivo: iniziano le commedie].

Descrizione esterna: in 4.°; 2 ff. preliminari n.n.; ogni commedia, n.n., presenta segnature indipendenti.

Letterine di rimando assenti tra commedia e commedia.

Osservazioni: Edizione legittima, come attestano Aprobación e Licencia; era tuttavia predisposta per essere desglosada, secondo quanto provano le segnature indipendenti per ogni commedia e l'assenza di letterine di rimando alla fine di ciascuna.

Esemplari: * Österreichische Nationalbibliothek di Vienna [ + 38. V.10(6); in buono stato di conservazione, legatura ottocentesca; mm. 206 Xl43]; * Biblioteca Nazionale di Firenze [11-6-103-VI; alluvionato e parzialmente ripristinato, possedeva come tutta la collezione di cui fa parte una legatura dell'epoca in pergamena rossa; mm. 202 X145]; * Biblioteca Bodleiana di Oxford [Arch. E 111.21; in buono stato di conservazione, ma macchiato dall'umidità, legatura antica in pergamena floscia; mm. 208 X 149]; Landesbibliothek di Berlino [Xk-1728]; Public Library di Boston [D.172.1(6)]9.

Presso la * Universitätsbibliothek di Freiburg i. Br. è presente un falso evidente, in cui su un corpo privo di colofone e contenente le stesse commedie della stampa 1654 sono stati fabbricati dei preliminari posticci [E-1032-k-VI; in buono stato di conservazione, legatura in pelle verde con filetti dorati, super ex-libris di Salva, ex-libris Schaeffer nella risguardia anteriore; mm. 200 x 140]. Le commedie contenute sono sueltas, come dimostra flagrantemente la stampa di De obligados y ofendidos di Rojas, alla cui fine si dichiara: «Hallaràse esta Comedia, y otras de diferentes / Títulos, Entremeses sueltos, Historias, Relacio- /nes y Estampas, en la Imprenta de los / Herederos de Juan Sanz, calle / de la Paz». Il frontespizio ed i preliminari del volume sono quelli della Parte VII de Comedias Nuevas Escogidas: la dicitura «séptima» è stata raschiata sia nel titolo che nella Fe de erratas, dove appariva; al verso del 4.° f. dei preliminari, ove si trovava la tabla della Parte VII, ancora leggibile in trasparenza, si incollò un indice artefatto (tipi presumibilmente del secolo XVIII), che elenca i titoli delle commedie contenute sotto l'iscrizione: «TITVLOS DESTA PARTE / SEXTA»; in un secondo momento, tuttavia, è stata cancellata la dicitura «sexta».

Il falso fu probabilmente confezionato alla fine del 1700; ed è per lo meno strano che Salva, nel descrivere la sua collezione, non notasse il carattere evidentemente spurio di questo esemplare, limitandosi a sottolineare la «extremada rareza de este tomo» e dichiarando: «Faltan a mi ejemplar las primeras tres hojas de los preliminares por lo mismo no sé ni el lugar ni el año; supongo será Madrid 1654»10.

La prassi di sostituire i tomi di collezione difficilmente attingibili, esemplificata dalla stampa di Friburgo, ha un'altra testimonianza nella raccolta delle Nuevas Escogidas presente presso la * Biblioteca Nazionale dei Lincei di Roma11: qui la Parte VI [92-H-5] è sostituita da una serie di dodici sueltas s.l.s.a. inserite dietro una tabla ed un frontespizio manoscritti. Le commedie corrispondono, sia pure con ordine capriccioso, al contenuto della stampa del 1654, tranne Cada cual a su negocio e El gran Duque de Florencia, che sono sostituite da El alcayde de sí mismo «de D. Pedro Calderón», e La más hidalga hermosura «de tres ingenios».

L'ipotetica edizione di Madrid 1654 non pare aver goduto di testimonianze dirette, a parte la controversa menzione dello Schack; ho tuttavia rintracciato una curiosissima stampa:

PARTE SEXTA. / DE / COMEDIAS / DE LOS MEJORES / INGENIOS DE ESPAÑA / [un rudimentale mazzo di fiori] / con licencia. / _____ / EN MADRID.

[Contiene: a f. [l]v: in bianco] - [a f. [2]r n.n.n.s., in carta diversa e con diversi tipi:] COMEDIAS QVE TIENE / este tomo sexto. / No ay ser Padre siendo Rey. / Cada qual à su Negocio. / El Burlador de Seuilla. / Prone [sic], y Filomena./ Obligados, y Ofendidos. / El Esclauo del Demonio. / El Pleyto del Demonio con la Virgen. / Los Trabajos de lob. / La Vanda, y la Flor. / A vn tiempo Rey, y Vassallo. / Los Mediéis de Florencia. / El Principe Constante. - [a. f. [2]v: in bianco] - [al f. successivo: iniziano le commedie]

Descrizione esterna: in 4.°; 2 ff. preliminari n.n.n.s.; ogni commedia, n.n., presenta segnature indipendenti. Letterine di rimando assenti tra commedia e commedia.

Osservazioni: Si tratta di una raccolta di sueltas di diverse provenienze, come attestano la diversa carta ed i vari tipi usati. Il fregio sul frontespizio è identico a quello che appare nella Parte 40 de Comedias Nuevas Escogidas, edita a Madrid nel 1675 da Julián de Paredes.

Esemplari: * Biblioteca del British Museum di Londra [11725. b.6; in discreto stato di conservazione, legatura in simil pelle vecchia, staccata dal corpo nella parte anteriore; mm. 197 X 143]; * Biblioteca Nacional di Madrid [R. 22659; in discreto stato di conservazione, ma mancante di frontespizio, rifatto a mano con la seguente dizione: «Parte Sexta / DE /Comedias Varias. / de / Diferentes Author.8 / Con Licencia / Año de 1649 [sic]; mm. 195 X 143]12.



La mancanza di Licencia, Tasa, Aprobaciones (il supporre la esistenza di altri ff. preliminari perduti è ipotesi poco prudente), la stessa assenza di data nel frontespizio, i tipi usati per i preliminari -tardi, della fine del secolo XVII o addirittura del successivo- indicano con evidenza che si tratta di un falso, forse confezionato nella tipografia di Julián de Paredes, magari -nella più benevola delle supposizioni- sulla base della veridica Parte VI di Madrid, che resta a tutt'oggi sconosciuta e sempre più ipotetica13 .

Val la pena a questo proposito di riflettere che se lo Schack avesse avuto tra le mani un esemplare della Madrid s.a. difficilmente avrebbe rilevato il suo carattere spurio e raccogliticcio: la distinzione tra volumi organici e tomi collettizi è piuttosto recente, tanto che ancora nel 1927 il Restori doveva richiamare la attenzione sui criteri da seguire per individuare le raccolte genuine e sulla necessità di segnalare costantemente la loro natura14. La data indicata dallo Schack, poi, che nella stampa Nacional-British Museum manca, può essere stata congettura dello studioso tedesco, che così inseriva la raccolta tra la Parte V del 1654 e la VII dello stesso anno.

E si chiarisce infine da dove desumesse il La Barrera la indicazione di una Dudosa Parte VI del 1649, tanto nettamente respinta dal Restori: la menzione fu proprio dovuta all'esemplare della Madrid s.a. conservato alla Nacional, e non certo, come molto imprudentemente supponeva lo studioso italiano, a «un esemplare della saragozzana 1654 cui si è fatto a penna un frontespizio falso»15.

*  *  *

Lo studio degli esemplari della Parte attualmente reperibili, e che nessuno degli antichi descrittori poté vedere contemporaneamente, risolve dunque quasi del tutto gli interrogativi posti dalla tradizione bibliografica: spiega come si sia giunti a ipotizzare una Dudosa Parte VI; pone in luce l'inattendibilità della copia Salvá-Schaeffer attualmente a Friburgo, e la dubbiosa apparenza della Madrid s.a., che possono essere eliminate dal novero delle edizioni genuine; permette infine di avanzare fondate riserve sull'esistenza stessa di una Madrid 1654. E stabilisce che tra le due tirature di Zaragoza l'unica legittima è quella del 1654, la sola che presenti regolarmente Licencia e Aprobación; viene così rovesciata la tesi del Restori, che, si ricordi, non riuscì a vedere il volume del 1653: proprio l'edizione più tarda assurge al ruolo di autentica e genuina Parte VI de Comedias Nuevas Escogidas, autorizzata dalle autorità, stampata a cura degli eredi di Pedro Lanaja, ed edita da Roberto Duport16.

A questo punto si arrestano i dati incontrovertibili; per spiegare la presenza della stampa del 1653 a fianco di quella legittima si possono avanzare solo delle ipotesi. La prima è forse la più semplice e la meno arbitraria: nell'intento di trar vantaggio dal titolo, gli eredi di Pedro Lanaja avrebbero preparato presso la propria officina una collezione di sueltas -diverse dalle dodici commedie componenti la edizione autentica- priva dei requisiti stabiliti dalla legge, anticipandone per prudenza la data: si tratterebbe, insomma, di uno dei tanti episodi di sfruttamento, da parte di stampatori privi di scrupoli, di un filone di indubbio successo, di uno di quegli arbitri contro i quali si erano levate le voci di tutti gli autori, di teatro e no, del secolo XVII.

La seconda ipotesi appare più stimolante, e permette inoltre di fornire una più radicale soluzione del problema costituito dalla proliferazione delle sedicenti Parte VI. Il fatto che la edizióne del 1654 non fosse apparsa a Madrid la rendeva difficilmente reperibile sul mercato; non è un caso, infatti, che essa manchi in talune collane antiche delle Nuevas Escogidas: è assente alla Vaticana, sostituita dal Mejor de los mejores; assente in una delle raccolte della Nacional di Madrid (T-i-16); assente nella collezione Sedó, ora presso l'Instituto del Teatro di Barcelona. La necessità di vendere la serie al completo avrà così spinto ad allestire dei conglomerati fantasiosi, confezionati con materiali di recupero nell'ultimo scorcio del secolo XVII o addirittura nel successivo: il più grossolano di questi falsi può essere costituito dall'esemplare Salvá-Schaeffer, mentre di un tentativo meglio riuscito si può avere testimonianza con la Madrid s.a., inserita nella più importante collezione della Nacional ed in quella del British Museum. La più accurata di queste ricostruzioni potrebbe essere costituita dalla cosiddetta Parte VI, Zaragoza 1653, che avrebbe addirittura sfruttato il nome dei tipografi della legittima, ma per prudenza avrebbe retrodatato la stampa, e per di più utilizzato 12 diverse commedie.

Ipotesi dunque di grande interesse, ma forse per altri versi difficilmente suffragabile, almeno fino a che non si abbiano maggiori notizie sull'attività degli Herederos de Pedro Lanaja e sui tipi che essi usarono.

A questo riguardo poco può soccorrerci Jiménez Catalán, il quale, pur offrendo indispensabili notizie su questa famiglia di tipografi17, non fornisce campioni degli scudi e dei caratteri, e per di più appare ben poco informato circa la produzione teatrale in genere, citata troppo spesso di seconda mano ed in maniera forzosamente lacunosa18. Comunque gli interventi in campo drammatico degli Herederos de Pedro Lana ja sembrano limitarsi alla duplice Parte VI de Nuevas Escogidas ed alla Parte 44 de Diferentes Autores19; e restringendo ad esse l'indagine si approda a risultati decisamente sconcertanti.

Il volume genuino del 1654 è nitido e accurato, con un frontespizio che ricorda le coeve edizioni di Zaragoza, ove uno stemma separa il titolo dalla menzione dei tipografi20; le commedie contenute hanno stampa compatta, ed i titoli di testa in un bel corsivo, identico a quello della tabla e del frontespizio; sono prive di fregi, testatine o altri ornamenti tipografici.

La raccolta del 1653, che omette qualsiasi scudo, sostituito con due foglioline, è al contrario molto più grezza come tipi, presenta una serie di filetti di foglioline molto comuni e frequentemente usati nelle stampe di Madrid21, il corsivo dell'indice risulta poco elegante, molto simile a quello che si usava nella capitale. Questa Parte VI del 1653 offre poi notevoli somiglianze con la Parte 44 de Diferentes: si veda ad esempio il filetto ad incorniciare il titolo22, il corsivo della tabla, la presenza in una testata della stessa fogliolina che incorniciava la Parte VI23. Abbiamo dunque da un lato una raccolta Nuevas Escogidas, che si dice del 1653, ed un tomo Diferentes Autores del 1652, tra loro intrinsecamente legati, pochissimo simili alle coeve stampe teatrali di Zaragoza, quelle dell'Escuer, per esempio, ed omogenee invece rispetto a quelle di Alcalá e Madrid.

Forse è prudente astenersi dal trarne troppo drastiche conclusioni; va ricordato tuttavia che anche per la Parte 44 de Diferentes Autores si verifica un fenomeno singolare: dietro un identico frontespizio se ne conoscono due corpi leggermente dissimili, con commedie diverse elencate in due differenti tablas: ciò potrebbe volta a volta testimoniare o l'estrema disinvoltura di questi stampatori -a beneficio della prima ipotesi- o ancor meglio lo scarso credito da accordare anche a questa seconda raccolta -a suffragio della seconda tesi.

Ed ove questa supposizione volesse essere guardata con occhio benigno, non mancherebbero certo episodi atti a suffragare un costume editoriale secondo il quale tipografie della capitale piazzavano in altra città i propri testi stampati alla macchia. E' quanto accade per un'altra parte delle Nuevas Escogidas, anch'essa eccezionalmente collocata fuori di Madrid, forse a coprire un pasticcio editoriale, ma sicuramente nata in un'officina madrileña, che il Restori supponeva essere quella di Julián de Paredes o quella di Roque Pico de Miranda24. E così, forse stampata anch'essa a Madrid, la Parte 29 de Lope (y otros) si autoproclama di Huesca e di un tipografo Lusón, il cui nome poteva agevolmente essere scambiato con quello del famoso Blusón cui si doveva la genuina Parte 28 de Diferentes Autores25. Analogamente la spuria Parte 51 de Diferentes Autores, che dette al Restori l'occasione per stilare i suoi Saggi di bibliografia teatrale spagnuola, costruita forse a Sevilla con materiale madrileno, viene astutamente collocata a Valencia sotto il nome del «tanto noto libraio Sonzoni» con grafia accortamente corrotta in Sonsoni26. Ora la Parte 44 è l'ultima conosciuta della serie Diferentes Autores: quale migliore occasione per accorti falsari di sfruttare il nome di una collana famosa ed ormai esaurita? E lo stesso dicasi per la scomoda Parte VI de Nuevas Escogidas, stampata lontano dalla capitale e bisognosa di riproposte accessibili.

Nonostante tante ragionevoli argomentazioni, si accetta con una certa difficoltà l'evenienza di due falsi che avrebbero ingannato tutti i bibliografi, e non giova ripetersi che della stessa aura di rispettabilità aveva goduto la Parte 57 de Diferentes Autores prima che il Restori la smascherasse27; che solo recentemente si è avuta la prova di una duplice redazione della Parte 44; e che nessuno, oltre al Münch-Bellinghausen, poté vedere la Parte VI del 1653, esistente solo a Vienna. Allo studioso non resta quindi che prendere atto dei dati sicuri che l'indagine bibliografica diretta può fornire, sfrondando la storia critica delle parziali inesattezze e delle mezze verità che la mancanza di conoscenza degli esemplari poté causare; e poi impegnarsi in un divertissement da novella poliziesca, non scartando alcuna delle ipotesi, per quanto rocambolesca possa a tutta prima apparire, in attesa che una di essa sia suffragata da indagini che ci si augura sempre più numerose ed estese, su un campo quale quello della bibliografia teatrale barocca, indebitamente trascurato, e perciò appunto ricco di zone oscure e di «casi» irrisolti.





 
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